Revisione bibliografica dei meccanismi di effetto della fibrolisi diacutanea strumentale
- simonefisiooste
- 27 gen 2024
- Tempo di lettura: 1 min
La fibrolisi diacutanea

La fibrolisi diacutanea è una tecnica fisioterapica che fu creata dal fisioterapista svederse Kurt Ekman e che si sviluppò negli anni posteriori alla seconda guerra mondiale. Ekman era un allievo del Dott. James Cyriax (1904-1985) e lavorava con lui a Londra. La tecnica di fibrolisi rappresenta una evoluzione della tecnica di Massaggio Trasverso Profondo e viene realizzata utilizzando attualmente dei ganci (fibrolisori) di acciaio inossidabile con lo scopo di liberare le aderenze presenti tra i differenti piani tissutali.
Gli effetti delle tecniche di fibrolisi possono essere così riassunti:
Azione Meccanica:
liberazione di aderenze fibrose e rottura di corpuscoli irritativi interaponeurotici
e mioaponeurotici
Azione Circolatoria:
aumento della circolazione locale e linfatica, con liberazione di istamina e miglioramento del trofismo regionale
Azione Riflessa:
stimolazione di recettori cutanei, pressori e di stiramento; controllo della iperattivitá gamma mediante la stimolazione del fuso neuromuscolare; diminuzione del tono muscolare tramite una azione sugli organi tendinei di Golgi
Azione Metabolica:
liberazione di sostanze in grado di modificare dolore e infiammazione
(sostanza P, acetilcolina, catecolamine, prostaglandine, acetilcolina)
Azione Psicologica:
risposte di tipo psicologico dovute al particolare tipo di tecnica impiegata
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